Chi siamo

Preparare la Chiesa

radice vocazionale pastorale

La Chiesa in uscita non può escludere il digitale. Il problema è che le nostre comunità non sono pronte. Non siamo pronti nel gestire le minacce ma non siamo pronti neanche a gestire le quotidianità e le opportunità. La pandemia ha poi accelerato il distacco e ha reso ancora più evidente l’urgenza di un aiuto in questo mondo.

La vastità del tema

radice missionaria antropologica

sono 50 milioni gli italiani che navigano in rete con una media di circa 6 ore. La classifica dei motivi dell’utilizzo vede ai primi posti la messaggistica e i social, come a dire che al primo posto c’è il desiderio di relazione e di comunicazione. Un’autentica rivoluzione che va a toccare le nostre quotidianità anche pastorali. Non si tratta più di mettere il vangelo online, si tratta di andare a vivere da cristiani e da apostoli il mondo online.

Perchè esserci

radice vocazionale antropologica

Apostolo è una parola che indica un inviato. Deriva da “apostello”, spedire, letteralmente “collocato da parte, collocato lontano”. L’apostolo è un inviato ma con una missione. L’apostolato digitale è quindi un invio di persone con una missione specifica nel mondo digitale.

Azioni in corso

Fatti, novità ed eventi

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Gli ambiti di lavoro

Verità

Ha ancora senso parlare di verità nella dematerializzazione delle relazioni sociali? Sono strumenti computazionali come la blockchain a poter garantire la verità? L’intelligenza artificiale secondo voi è vera intelligenza e permette di trovare verità? Nella comunicazione globale parlare di verità e della sua ricerca è ancora possibile ed interessante? E che emozioni vi suscitano queste domande?

Fede

Cosa significa avere fede nell’infosfera? E voi come ci riuscite? Quali sono le dissonanze personali e sociali che percepite? Come possono coabitare credenze, valori, precetti, simboli così rigidi e fermi come quelli delle Chiese – Istituzioni e altrettanti così flessibili e in moto accelerato uniforme come quelli interdipendenti dalle tecnologie digitali? La cultura digitale è una cultura globale che tende ad omologare ogni cosa per far s+ che tutto possa essere compreso in una sola griglia, con un unico schema, tutto questo cosa suscita nel vostro senso di unicità ed appartenenza?

Giustizia

Che posizione prendere di fronte ad alcune contraddizioni e palesi ingiustizie? Da un lato il capitalismo immateriale di pochissimi soggetti, la mutazione del concetto stesso di bene comune, proprietà privata e dall’altro la trasparenza della globalità, la persistente evidenza delle vite costantemente in rete.  Da un lato la cessione dei dati obbligatoria per essere nel sistema, dall’altra i rischi connessi alla cybersicurity, sino all’esclusione di intere masse di persone, poveri digitali e dunque non più intercettati dalla cultura e della politica per cui sembrano invisibili.

Identità

Chi siamo e chi siamo chiamati ad essere? Anche il nostro Paese ha ormai avviato un processo di digitalizzazione dell’identità burocratica (SPID) e i benefici sono evidenti, ma se a questi processi si aggiungono le comunicazioni manipolate e manipolanti della rete come è il bilancio? Siamo quello che ci restituiscono i social? E le nostre opinioni, che formano la nostra libertà, in base a cosa si formano? Quali algoritmi le gestiscono occultamente?

Libertà

Come intendiamo noi la libertà nell’era digitale? Muoversi, scrivere, esserci: tutto è definito, tracciato e resta per sempre? Dalle opinion che abbiamo alla nostra privacy quale spazio resta per la nostra autodeterminazione? E per la generosità, l’amore, la fede?

Sicurezza

Cosa rappresenta per noi sicurezza? Nel gioco tra la libertà personale, comunitaria ed il bisogno di essere al sicuro come ci muoviamo nel futuro e nel presente dei big data, del controllo globale, dell'internet delle cose? Cosa possiamo cedere della nostra privacy e cosa dobbiamo custodire gelosamente? Chi controlla i controllori?

Dal 5 novembre 2019

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La parola del Papa

L’ambiente digitale rappresenta per la Chiesa una sfida su molteplici livelli; è imprescindibile quindi approfondire la conoscenza delle sue dinamiche e la sua portata dal punto di vista antropologico ed etico. Esso richiede non solo di abitarlo e di promuovere le sue potenzialità comunicative in vista dell’annuncio cristiano, ma anche di impregnare di Vangelo le sue culture e le sue dinamiche