Il manifesto per l’Intelligenza Artificiale a Torino ed in Piemonte

Un manifesto per sostanziare la candidatura di Torino quale sede per il Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale.

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Il Testo del Manifesto

Manifesto per l’intelligenza artificiale a Torino ed in Piemonte

Riconoscendo vicendevolmente il loro ruolo economico, formativo e culturale nella società italiana ed in particolare nel territorio afferente alla città metropolitana di Torino ed al Piemonte, i firmatari del presente manifesto desiderano, di fronte alle nuove sfide, essere insieme attori ed alleati, condividendo il quadro valoriale e le azioni di merito auspicate. Il testo volutamente riprende alcuni punti e spunti di documenti e proposizioni nazionali ed internazionali di istituzioni pubbliche e sociali.

  1. Una intelligenza artificiale per l’essere umano ed il bene comune

L’ “Intelligenza Artificiale” (AI) ha portato profondi cambiamenti nella vita degli uomini e continuerà a farlo. L’AI offre un enorme potenziale soprattutto quando è impiegata per migliorare la coesistenza sociale e il benessere personale, facendo aumentare le capacità umane così da permettere e facilitare molti compiti che potranno essere effettuati in modo più efficiente ed efficace. Il potenziale dell’AI è tanto maggiore quanto più sviluppato è l’ecosistema tecnologico ed umano nel quale essa viene applicata ed implementata.

Accanto ad una strategia industriale orientata alla competitività, l’AI deve essere utilizzata per migliorare il benessere dei cittadini e della società nel suo complesso in modo tale da favorire un autentico sviluppo umano.

L’AI dipende moltissimo dalla capacità e della competenza dei soggetti che decidono o definiscono di quali dati la AI debba servirsi, come se ne debba verificare l’esattezza e la necessità rispetto alle finalità che si perseguono e sviluppano. Sosteniamo una Ai antropocentrica, o comunque progettata e utilizzata mantenendo sempre al centro l’attenzione agli esseri umani. Se l’Ai è mal utilizzata o concepita, può comportare conseguenze pregiudizievoli per l’economia, l’ambiente e la società. Noi desideriamo porre lo sviluppo sostenibile al centro di ogni piano strategico per l’AI.

La natura pervasiva dell’AI, il suo enorme potenziale ed impatto impongono una seria riflessione sul piano etico e sui principi di fondo che desideriamo tutelare e rafforzare.

I sistemi di AI devono essere concepiti, progettati e messi in atto per servire e proteggere gli esseri umani e l’ambiente nel quale loro vivono. Questa fondamentale prospettiva deve essere tradotta in un impegno che crei condizioni di vita, sociali e personali, che permettano sia al gruppo che ai singoli membri di esprimere se stessi e, soprattutto, di mantenere il controllo su se stessi e sull’uso dei dati che li riguardano.

Per far sì che l’avanzamento tecnologico si allinei con un progresso autentico nel rispetto della razza umana e del pianeta, esso deve soddisfare cinque requisiti.

  • Deve includere e valorizzare ogni singolo essere umano, senza nessuna discriminazione e, soprattutto, senza provocare alcuna marginalizzazione di persone o gruppi sociali, razziali, etnici;
  • deve avere a cuore il bene dell’umanità e il bene di ogni essere umano;
  • deve salvaguardare la libertà di ciascuno in ordine alla propria vita e alle scelte da compiere;
  • deve essere attento alla complessa realtà del nostro ecosistema;
  • deve essere caratterizzato dalla volontà e dalla finalità di promuovere un elevato approccio sostenibile.

La tecnologia basata sull’AI non deve mai essere usata per sfruttare, condizionare, limitare le persone, specialmente quelle che sono più vulnerabili. Al contrario essa deve essere utilizzata per aiutare le persone valorizzando le loro libertà, responsabilità e abilità anche al fine di assicurare che ognuno possa concorrere al bene comune e a supportare il pianeta e il suo futuro.

I soggetti disposti ad assumere queste responsabilità desiderano porre al centro della loro attività il principio di relazione prima ancora che il principio di competenza, in un quadro finalizzato a mettere in primo piano la comune appartenenza a una umanità e a un pianeta legati da un medesimo destino.

 

  1. Una rete di pari con competenze e responsabilità circolari

L’AI deve essere progettata ed utilizzata in modo che essa sia un reale servizio all’ “intera famiglia umana”, nel rispetto dell’intrinseca dignità di ognuno dei suoi membri e di tutti gli ambienti naturali, tenendo anche in particolare considerazione i bisogni di coloro che sono più vulnerabili. Lo scopo non è solo garantire che nessuno sia escluso, ma anche espandere e favorire lo sviluppo del pensiero critico, soprattutto con riguardo alla libertà di giudizio che potrebbe essere minacciata dal condizionamento dell’AI. In questa prospettiva coloro che si impegnano a perseguire gli scopi di questo manifesto desiderano considerarsi, nelle rispettive posizioni, competenze, responsabilità ed interessi, a servizio dell’intera famiglia umana e della porzione di territorio interessata da questo processo. L’impegno comune è rivolto in modo particolare ad agire ad ogni livello affinché ai processi virtuosi che lo sviluppo della AI favorisce possano partecipare sia i grandi che i soggetti più piccoli. L’impegno comune è inoltre rivolto a favorire il disegno di una progettualità e di un governo dei processi decisionali improntati ai principi di sussidiarietà e solidarietà presenti nella nostra Carta costituzionale e nei Trattati dell’Unione Europea. Rispetto ai temi tecnologicamente ed eticamente impegnativi dell’AI e, più in generale, alla complessità del tempo presente sentiamo la necessità di operare in un’ottica sistemica e reticolare della conoscenza superando il pensiero lineare, spesso decontestualizzato e unilateralmente condizionato da una unica disciplina, per approdare a forme e a momenti caratterizzati da multi disciplinari. Occorre puntare su modelli culturali nuovi, che stanno fortunatamente emergendo in alcuni e per ora ristretti ambiti sociali. Si tratta di modelli culturali appunto “cum-plexi”, modelli originati dalla necessità di un sapere “circolare”, a propria volta alimentato dalla tensione di crescere e di recuperare valori più ampi e comprensivi dei modelli tradizionali. Occorre tendere a creare una etica della conoscenza che sia in grado di generare “bene” reale, concreto ed oggettivo. Di qui nasce l’esigenza di una stretta correlazione con il fare, il ben fare ed il ben pensare.

  1. Mettere al centro l’educazione e la formazione

Trasformare il pianeta attraverso l’innovazione dell’AI significa impegnarsi a costruire un futuro per e con le giovani generazioni. Questo deve tradursi in un impegno a favore dell’istruzione, sviluppando precisi programmi che abbraccino differenti discipline umanistiche, scientifiche e tecnologiche. Soprattutto è necessario prendersi a pieno e dichiaratamente la responsabilità di educare le giovani generazioni, preparandole al mondo che verrà.

Si tratta di un compito che deve coinvolgere tutto il sistema scolastico e universitario ma anche l’attività educativa delle famiglie in una catena generazionale che deve essere capace di padroneggiare i cambiamenti e di preparare le nuove generazioni, superando la stanca ripetizione di prassi, comportamenti e modi di pensare superati dall’evoluzione rapidissima delle cose.

Per questo è necessario un impegno corale di tutta la società umana che i sottoscrittori di questo Manifesto si impegnano a promuovere, diffondendone anche la consapevolezza e l’urgenza in ogni ambiente e presso ogni fascia di popolazione.

In questo quadro, è evidentissimo che l’accesso permanente all’apprendimento deve essere garantito anche per gli anziani, ai quali deve essere offerta l’opportunità di accedere a servizi offline durante questa transizione digitale e tecnologica.

Queste tecnologie possono dimostrarsi anche enormemente utili nell’aiutare le persone con disabilità ad imparare, a conoscere meglio la realtà che le circonda e i limiti ei loro handicap aiutandole a diventare più indipendenti: un’eduzione inclusiva significa quindi anche utilizzare l’AI per supportare e aiutare lo sforzo di sviluppo e di integrazione di ogni persona, offrendo aiuto e opportunità per una partecipazione sociale (per esempio il lavoro a distanza per le persone con limitata mobilità, il supporto tecnologico per quelle persone con disabilità cognitive, etc.).

Particolare attenzione dovrà essere dunque posta nella elaborazione di uno sguardo d’insieme che superi la tradizionale frammentazione e eccessiva specializzazione del sapere, che abitualmente assolve la propria funzione nel momento di mettere in atto applicazioni concrete ma spesso conduce a perdere il senso della totalità, delle relazioni che esistono tra le cose, dell’orizzonte ampio che caratterizza la vita umana, del senso profondo delle cose che mai diventa irrilevante.

Gli obbiettivi del presente manifesto possono diventare così strumenti per offrire una formazione ed una educazione capace di questi alti ideali e, soprattutto, di aiutare le donne e gli uomini di domani a sviluppare la loro vita in un ambiente, materiale, morale ed etico più rispettoso dell’essere umano.

  1. Una strategia per il lavoro e la crescita sostenibile

L’IA, come in generale il digitale, soprattutto quando visto nelle sue componenti di trasformazione delle attività economiche esistenti e di generazione di nuova imprenditorialità, può avere un ruolo nel riattivare, e comunque nel promuovere e consolidare, la crescita del territorio. Studi recenti valutano che l’adozione massiva di tecnologie AI possa contribuire, nel decennio 2020-2030, alla crescita di oltre il 20% dell’intero sistema paese, favorendo non soltanto un aumento di efficienza e produttività ma anche un aumento degli indicatori legati alla sostenibilità delle società e all’inclusione in esse degli esseri umani (dal miglioramento della qualità del lavoro alla riduzione (e riuso) degli scarti nelle produzioni industriali). I firmatari del presente manifesto valutano che le tecnologie digitali, in generale, e l’IA, in particolare, siano una leva fondamentale per la crescita economica delle imprese in un contesto territoriale favorevole e amichevole. Gli obbiettivi del presente manifesto mirano a realizzare una struttura sociale ed economica capace di essere catalizzatore per il territorio piemontese e torinese di ulteriore sviluppo e più in generale un fattore che moltiplichi il valore dell’alta formazione di rilievo internazionale. Si tratta di dare respiro e prospettiva a un sistema economico e produttivo che già opera in un contesto caratterizzato da imprese collocate ai massimi livelli mondiali in settori strategici quali l’automotive, il finance, le telco, l’editoria nelle sue diverse forme, a cui si affianca un tessuto di imprese medie e piccole collegate alle principali supply chains internazionali unitamente ad una ricerca universitaria riconosciuta internazionalmente. E tutto questo solo per fare alcuni esempi.

Inoltre, il perseguimento degli obbiettivi di questo Manifesto potrà avviare una stagione di investimenti di capitali sulla componente più innovativa del digitale: quella che maggiormente porterà frutti nel medio e lungo periodo. Investire oggi sulle tecnologie digitali del prossimo futuro è un impegno verso le nuove generazioni. Inoltre questa scelta, auspicabilmente accompagnata da una cospicua dotazione finanziaria, significa anche rimettere al centro dello sviluppo della società piemontese quel patto tra generazioni che in questi anni non è sempre stato valorizzato, ma senza il quale ogni società umana è destinata a un inevitabile declino.

Infine, i firmatari credono che il percorso di costruzione del Polo Nazionale potrà essere una chiave di coordinamento e di rafforzamento di un’azione comune, essenziale anche nella costruzione di progettualità necessarie per l’accesso ai fondi europei, sia quelli della programmazione 2020-2027 che i fondi speciali legati all’emergenza COVID.

  1. L’orizzonte locale, nazionale ed internazionale

Le azioni congiunte per realizzare gli obbiettivi del Manifesto debbono comprendere nuove alleanze tra pubblico e privato, locale, nazionale, europeo ed internazionale. Alleanze finalizzate a promuovere la collaborazione tra mondo accademico, industria, istituzioni pubbliche e private, espressioni della società civile. Tutti questi soggetti e queste forze devono, di comune intesa e con un concorde senso di responsabilità, definire un’agenda strategica condivisa e coerente. Si riconosce al settore pubblico un ruolo centrale, in particolare in relazione alla semplificazione della relazione tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione ed alla elaborazione di politiche che permettano di governare la tecnologia anche attraverso la tecnologia.

Parimenti è del tutto evidente che i risultati ottenuti già oggi, soprattutto nella realtà torinese e piemontese, sono sottoutilizzati e sottostimati dalla società: segno, questo, di un profondo gap generazionale e di fiduciosa comprensione di questo tipo di tecnologie e delle loro concrete potenzialità e applicazioni. In questo senso l’orizzonte locale diventa fondamentale per la sua capacità di pervasività nel territorio e con il territorio, che può dare la forza e lo stimolo necessari per andare oltre le miopie del presente.

I principi già enunciati di inclusione e di relazione impongono che nella prospettiva comune si evitino fughe, reticenze, vulnus della sensibilità sociale dettati da interessi particolari.

Nell’ottica del bene comune il perseguimento del bene singolo è legato indissolubilmente al perseguimento di quello comune. Questo, soprattutto in una prospettiva di lungo termine, richiede alla politica, tanto quella propria delle istituzioni quanto quella che caratterizza le imprese e il terzo settore, di essere all’altezza della sfida, guardando sempre lontano anche oltre il consenso contingente ed immediato. Questo manifesto si propone dunque di operare in ogni ambiente della società torinese e piemontese affinché la concorrenza tra i diversi attorie l’azione comune sia effettivamente un cum correre, correre insieme per il medesimo obbiettivo.

  1. Gli obbiettivi

 Preparare e presentare al Governo la candidatura di Torino e del Piemonte quale sede del Polo Nazionale per l’AI

  1. Costruire un sistema di consultazione, collaborazione e governance a più livelli del Polo Nazionale o comunque di un soggetto che guidi, secondo le linee del Manifesto, lo sviluppo dell’AI sul territorio torinese e piemontese per il bene del Paese nel suo complesso e con uno sguardo continuamente volto al panorama internazionale.
  2. Creare le condizioni sistemiche affinché la collaborazione sul territorio permetta contemporaneamente la specializzazione dei diversi operatori e il loro concorso coerente a obbiettivi di sviluppo comuni.
  3. Sviluppare ulteriormente le collaborazioni accademiche e delle agenzie formative sostenendo la ricerca di eccellenza dal punto di vista scientifico che sia di valore internazionale e transnazionale.
  4. Proporre occasioni di confronto e dibattito sull’AI per sviluppare insieme una visione critica di questa tecnologia e delle sue applicazioni.
  5. Divulgare presso il largo pubblico le opportunità e i rischi legati all’AI favorendo processi di presa di coscienza della rilevanza e delle grandi prospettive di sviluppo che questo tema comporta.
  6. Al fine di un maggiore coinvolgimento di tutti i soggetti potenzialmente interessati e portatori di competenze è essenziale la firma del presente manifesto da parte degli enti istituzionali e dei corpi intermedi che hanno rappresentatività nei diversi ambiti della società e dell’economia torinese e piemontese.

Al fine di dare attuazione a tali obiettivi, i firmatari si impegnano a:

  1. Promuovere azioni congiunte nei confronti delle istituzioni culturali, politiche, amministrative e sociali, nazionali e locali, rispetto ai temi del presente manifesto.
  2. Prevedere una linea diretta di dialogo tra le istituzioni, anche attraverso specifici delegati o gruppi di lavoro costituiti su specifici temi e obiettivi.
  3. Costituire opportuni tavoli di confronto, o indicare oggetti appositamente deputati, che possano esercitare effettivi poteri operativi.