Il rapporto del Mise sulle strategie per l’intelligenza artificiale in Italia tra i diversi punti indica anche l’opportunità di creare un istituto ad hoc.
ll gruppo di specialisti invoca la nascita di un Istituto italiano per l’intelligenza artificiale (raccomandazione I3a), che guidi lo sviluppo e gli studi locali e attiri talenti internazionali, favorendo il trasferimento tecnologico tra università e aziende.
Torino ed il Piemonte hanno tutte le carte in regola: le avrebbero dal punto di vista tecnologico con tre grandi Atenei di respiro internazionale e che proprio su questi temi si collocano ai massimi livelli insieme ad un tessuto imprenditoriale interessante. Avrebbe le carte in regola dal punto di vista logistico: è posta al centro geografico dell’Europa e per questo negli anni ’50 perse per un soffio la possibilità di diventare la capitale del continente. Ha le carte in regola dal punto di vista logistico con ampi spazi in cerca di una nuova vocazione. Ma soprattutto ha le carte in regola perché ha la cultura giusta per lo sviluppo dell’AI in salsa italica.
Per queste ragioni l’appello del coordinatore del Servizio per l’Apostolato Digitale, don Luca Peyron, ha raccolto consensi trasversali dal mondo politico, economico, sociale ed ecclesiale. e soprattutto ha ricevuto da Governo il place definitivo con la designazione il 4 di settembre 2020 di Torino quale centro principale per il Centro Italiano per l’Intelligenza Artificiale.
Parte ora la progettazione concreta puntando già a fare diventare Torino il Centro Europeo su questi temi!
Nel servizio della TGR il racconto della candidatura.
Servizio su Rai News 24