Contro la tecnocrazia, la moderna democrazia

Karl Friedrich Benz, inventore della prima automobile, lasciò detto che: “l’amore dell’uomo per l’innovazione non morirà mai. Ne sono convinto e ci credo appassionatamente”. Il tempo che viviamo sembra essere la migliore delle dimostrazioni di questo asserto, al punto che l’innovazione stessa ha assunto tale velocità e portata che lo stupore non abbia neppure il tempo di manifestarsi, incalzato dal futuro. Il mondo attende, con attenzione frenetica che essa, l’innovazione, semplicemente, accada.

Sempre seguendo il filo delle citazioni la scrittrice britannica Frances Hodgson Burnett, a cavaliere tra l’800 ed il 900 scriveva che: “All’inizio la gente rifiuta di credere che una nuova cosa strana possa essere fatta, poi iniziano a sperare che possa essere fatta, poi vedono che è possibile farla – poi è fatta e tutto il mondo si chiede perché non è stata fatta secoli prima”. Ad un secolo da queste parole tutto sembra contratto, e quasi più nessuno si rifiuta di credere che una cosa possa essere fatta, mentre sempre più persone si chiedono, di fronte ad una innovazione, quale sia la prossima senza quasi considerare – e per certi aspetti godere – di quella presente. A questa velocità dei mezzi non corrisponde una altrettanto pronta velocità di adattamento della società, soprattutto nella sua capacità di orientarli ai fini, di comprenderne le specificità e, soprattutto, di armonizzare l’incalzante futuro con il prezioso passato che non deve sparire per il semplice fatto che non abbiamo più spazio da dargli.

Fedeli al mandato che la Chiesa di Torino ci affida continueremo in questa pagina ed a cadenza settimanale a dare conto di quanto accade nel mondo dell’innovazione digitale, e dell’innovazione in generale ad essa collegata, riflettendo sulle sue implicazioni sociali, economiche, culturali ed ecclesiali. Rispetto alle passate annate la novità che vorremmo introdurre è quella di offrire al lettore non solo il presente ed una sua lettura, ma anche il passato con la sua preziosità affinché si possa restare fondati ed ancorati su di un pensiero saldo ed opportuno che ci permetta di enuclearne anche di nuovo ma a partire da uno provato ed affidabile. Abbiamo infatti una tradizione culturale solida su cui appoggiarci e benché sia necessario enucleare del pensiero originale esso può a buon diritto stare sulle ben note spalle di giganti.

Una seconda attenzione che cercheremo di custodire nell’offrire questo servizio culturale è quella di occuparci di più di scienza ed un po’ meno di tecnologia. Con questo intendiamo dire che spesso la tecnologia che ci viene offerta, che si iscrive nell’alveo del fare, manca di una scienza previa che non solo la spieghi, ma soprattutto la orienti e la governi, un pensiero nell’ordine dell’essere e dell’esserci per così dire. Una terza novità che vorremmo introdurre è quella di un dialogo con i nostri lettori, la possibilità di fare delle domande, esprimere delle perplessità, suggerire degli orizzonti che qui, su questa pagina, possano essere affrontati e sviscerati con la collaborazione delle tante firme, vecchie e nuove, che animano queste righe. Nel riquadro che troverete in pagine sono spiegate le modalità con cui interagire con noi.

Con una citazione abbiamo cominciato, con una citazione concludiamo, attingendo alla saggezza di S. Paolo VI, papa, che in occasione dell’80esimo della Rerum Novarum scrive: “Per creare un contrappeso all’invadenza della tecnocrazia, occorre inventare forme di moderna democrazia non soltanto dando a ciascun uomo la possibilità di essere informato e di esprimersi, ma impegnandolo in una responsabilità comune”. È così che “i gruppi umani così si trasformano a poco a poco in comunità di partecipazione e di vita. La libertà, che si afferma troppo spesso come rivendicazione di autonomia opponendosi alla libertà altrui, si sviluppa così nella sua realtà umana più profonda: impegnarsi e prodigarsi per costruire solidarietà attive e vissute”. Possa essere questa pagina uno strumento per riflettere e nello stesso tempo un aiuto per agire, ciascuno nei contesti che gli sono propri. Buon anno pastorale

L’Equipe di Apostolato Digitale

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