Didattica on line e pandemia, cosa ne pensano gli studenti

Qual è la «salute emotiva» degli studenti italiani post Covid? E cosa pensano della didattica online?

Il progetto educativo #PiazzettaDigitale della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes (organizzazione internazionale voluta da Papa Francesco per favorire la cultura dell’incontro) e dal Miur nell’ambito del «Piano nazionale scuola digitale» risponde con dati incoraggianti. Apprezzano di più se stessi, guardano con maggiore fiducia al domani, sono più disposti a raccontare i loro sentimenti e si ritengono, in gran parte, stimolati dalle proposte degli insegnanti.

Centoventi ragazzi dai 14 ai 17 annidi Milano, Napoli e Palermo per tre incontri digitali a cadenza settimanale. I risultati sono: il 53,7% ha dichiarato di essere fiducioso, il 31,7% ha espresso incertezza e solo il 14,6% ha manifestato timori per ciò che potrà accadere. Ma il dato più significativo è sull’autostima, che è cresciuta, dopo il lockdown, per il 25,86% degli studenti, mentre il 14,8% si è detto ottimista e il 54,82% ha ammesso di avere ora più possibilità di parlare delle proprie emozioni. I dati rimarcano così la differenza tra analogici e digitali e la resilienza di questi ultimi a stare in un ambiente più digitalizzato. Inoltre il 65% degli studenti si sente «abbastanza motivato» dai contenuti proposti online dagli insegnanti, mentre il 22,5% è «altamente motivato» e solo il 12,5% ha dichiarato di essere «poco o per nulla motivato». «Abbiamo utilizzato la tecnologia per creare qualcosa di super-umano. È una piazza vera e propria, abbiamo aggiunto ‘digitale’ solo per lo strumento usato, ma in realtà è un luogo di incontro. Se la tecnologia è utilizzata in una maniera degna è molto importante. Scholas, d’altronde, ha fondato la propria organizzazione sui concetti di arte, sport e tecnologia. Il primissimo progetto è stata una piattaforma digitale in cui inserire i progetti educativi scolastici» è il commento degli organizzatori.

L.G.

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