La truffa di CryptoEats, finta start up dell’inesistente Wade

Le frodi online non sono una novità ma quella verificatesi il mese scorso nel Regno Unito è sicuramente una delle più elaborate degli ultimi anni. La finta startup CryptoEats si è infatti proposta come maggiore competitor delle più popolari piattaforme di delivery, promettendo ai suoi utenti di poter pagare i propri ordini tramite criptovaluta.

Accompagnata da comunicato stampa ufficiale e promozione da parte degli influencer britannici più famosi sembrava il primo spazio dove poter utilizzare le cosiddette “shitcoin”, criptovalute acquisite ma non spendibili sul mercato. Le dichiarazioni rilasciate dal fondatore del progetto, un certo Wade Phillips, informavano la comunità degli accordi di partnership presi con le catene di fast food e dell’esercito di rider già assunti, che avrebbero permesso all’azienda di “competere con colossi come UberEats e Deliveroo, grazie a un software con blockchain su base algoritmica.” Il sito di CryptoEats sosteneva di offrire “centinaia di ristoranti tra cui scegliere,” e prometteva di consegnare il caffè in meno di cinque minuti con un pulsante dedicato, incuriosendo i potenziali dipendenti con salario garantito e contributi per la pensione. Prima della vendita dei token, ha anche consegnato a numerosi influencer le uniformi da rider con loghi e colori del brand.

È risultato poi evidente che nulla di tutto questo fosse vero, Wade Phillips compreso, che sembra non essere mai esistito. Poco dopo l’apertura della vendita dei token il portafoglio dello sviluppatore di CryptoEats ha trasferito circa 500mila dollari (430mila euro) in Binance Coin in diversi portafogli e il progetto è completamente scomparso da internet, senza rilasciare la app promessa e lasciando nei guai tutti i suoi investitori.

La notizia della truffa è stata a sua volta comunicata attraverso il web, da uno dei blogger coinvolti, che ha dichiarato di non aver mai sospettato che si trattasse di una truffa e ha pubblicato “ODDIO, CryptoEats era tutta una truffa! Mi hanno pagato per fare un video promo per la loro app di consegne, sono stato invitato al loro evento, c’erano le bici per le consegne fuori… È un comportamento disgustoso truffare la gente e fregare soldi guadagnati duramente.”

Jasmine MILONE

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