Depressione: «MoodCapture» l’app che individua i segnali precoci

La depressione, un velo oscuro che avvolge l’anima, trova un’inattesa luce di speranza nell’ambito più quotidiano della nostra esistenza: l’uso dello smartphone. Una nuova applicazione, denominata MoodCapture, sviluppata dai ricercatori del Dartmouth College, promette di identificare i segnali precoci della depressione analizzando le espressioni facciali degli utenti attraverso l’intelligenza artificiale e la fotocamera frontale del telefono.

Un’indagine condotta su 177 individui affetti da disturbo depressivo maggiore ha evidenziato l’efficacia di MoodCapture, che ha riconosciuto i sintomi iniziali della patologia con una precisione del 75%. Andrew Campbell, autore principale dello studio e professore di informatica a Dartmouth, sottolinea il potenziale di questa tecnologia, che sfrutta meccanismi simili al riconoscimento facciale per offrire un supporto proattivo nella gestione della salute mentale.

L’obiettivo di questa tecnologia non è solo rilevare la depressione, ma anche fornire un supporto tempestivo, suggerendo agli utenti di cercare aiuto quando vengono identificati potenziali segnali. Sebbene la soglia di precisione desiderata sia del 90%, gli esiti attuali dimostrano la validità e l’importanza di ulteriori sviluppi, con la prospettiva di rendere disponibile questa soluzione al pubblico nei prossimi cinque anni.

La sostituzione dell’interazione umana, dell’empatia e del supporto reale con un algoritmo di intelligenza artificiale solleva però non pochi dubbi sulla direzione intrapresa. La prospettiva di una tecnologia che interpreta le nostre espressioni facciali e il nostro comportamento per diagnosticare condizioni psicologiche pone interrogativi sulla riduzione dell’esperienza umana a mere variabili analizzabili da un software, e questioni non banali rispetto alla privacy in un ambito particolarmente delicato. Il potenziale dell’intelligenza artificiale continua così a fare promesse e nello stesso tempo chiede nuovi equilibri dinamici.

C.G.

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