Dubai, «cuore» del digitale mondiale

Dubai, la nuova Silicon Valley. Così si presenta sull’inizio di questo 2022 la megalopoli che si candida a diventare il nuovo centro nevralgico del digitale mondiale, a metà tra Europa e Asia.

Questa notizia è stata condivisa da una delle principali emittenti locali sulla scia dell’informazione che ha fatto notizia in tutto il mondo: dal nuovo anno in EAU cambia l’assetto della settimana lavorativa. Verrà aggiunto infatti al tradizionale weekend un venerdì semifestivo, facendo così degli Emirati Arabi Uniti il primo paese, che è anche una super potenza economica, ad adottare ufficialmente, con una legge di stato, la settimana lavorativa breve fatta di 4 giorni, dal lunedì al giovedì. La scelta viene inquadrata nella campagna per attrarre a Dubai i cervelli e le migliori startup innovative al mondo, anche quelle italiane che in Medioriente godono di una altissima reputazione.

Il Piano Economico di recente vagliato vuole trasformare il tessuto economico del paese da industria petrolifera ad economia digitale incentrata sulla tecnologia e l’innovazione. Il Dubai Future, che ha un fondo iniziale di oltre 240 milioni di euro ma che arriverà gradualmente fino a 1 miliardo per supportare le startup tecnologiche con base a Dubai, ha l’obiettivo di fare della città un ambiente in grado di attrarre i talenti ed avere 1.000 aziende tecnologiche attive sul territorio nei prossimi cinque anni. 

La grande spinta per la città è arrivata anche dalla recente Expo, la prima con sede in una città del Medioriente, diventata virale sui social. @expo2020dubai è stato infatti l’evento più citato su Twitter nel 2021 (anno in cui si è effettivamente tenuta l’esposizione universale) e nonostante la pandemia ancora in corso e i limiti imposti ha superato i 6 milioni e mezzo di visite. Il Paese ha anche ricevuto il plauso dell’Unesco che ha scelto il 2 dicembre, anniversario della fondazione degli Emirati Arabi Uniti, come data della Giornata Internazionale del Futuro, per sottolineare la lungimiranza di uno Stato che fino a 50 anni fa non esisteva e oggi immagina e crea il futuro a partire dal digitale.

Jasmine MILONE

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