Già a 5 anni oltre 1000 foto in rete

Nato inizialmente come «oversharenting», lo «shareting», introdotto nell’enciclopedia della lingua inglese Oxford English Dictionary – il vocabolo deriva dall’unione di «share» (condividere) e «parenting» (fare i genitori) -, è un fenomeno diffuso ormai in tutto il mondo che consiste nell’abitudine di condividere, su vari social network, foto e video riguardanti i propri figli.

Secondo uno studio, pubblicato sulla Rivista Italiana di Educazione Familiare, il 68% dei genitori pubblica, con una certa frequenza, fotografie dei propri bambini minorenni sui profili social. Un 30% abbondante ha inoltre dichiarato di averle pubblicate su gruppi social, più ampi e meno controllati. In Italia il fenomeno è molto vasto quando riguarda bambini tra 0 e 3 anni e tende, invece, a calare con l’avanzamento dell’età dell’infante. Secondo lo studio citato, in media, un bambino a 5 anni è già apparso in circa un migliaio di scatti pubblicati. Secondo i dati raccolti da Security.org il 77% dei genitori ha condiviso storie, video e immagini dei propri figli sui social media, nell’80% dei casi accanto al vero nome del minore.

In Italia, si sono già tenuti processi in cui hanno vinto giovani ragazzi che, una volta maggiorenni, hanno denunciato i propri genitori per le immagini postate senza il loro consenso. Portando un esempio, il Tribunale di Mantova ha citato, nel 2017, la normativa di tutela dei minori contenuta nel regolamento Ue del 27 aprile 2016 secondo cui «l’immagine fotografica dei figli costituisce dato personale e la sua diffusione integra un’interferenza nella vita privata». Inoltre, l’articolo 96 della legge sul diritto d’autore prevede che il ritratto di una persona non possa essere esposto senza il suo consenso.

Tra i numerosi rischi, questo fenomeno potrebbe condurre ad episodi di pedopornografia e, anche per questo, in molti paesi e non solo in Italia, si sta dando priorità alla creazione di nuove soluzioni legislative che tutelino maggiormente i minori.

Anna SBARDELLATI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *