Italiani e metaverso l’81% ne sa poco…

Cosa sanno gli italiani del metaverso? Cosa si aspettano dal futuro? Sono queste alcune delle domande proposte dall’Osservatorio Metaverso e Ipsos nella prima indagine italiana sul metaverso. Il dato da cui partire è questo: l’81% ha sentito parlare del metaverso, ma dichiara una conoscenza scarsa. A sorpresa, su questi argomenti i più a loro agio non sono i giovani della Gen Z, ma quelli della Gen X e i Millennials.

In generale si registra una certa diffidenza rispetto alla facilità di accesso, al costo eccessivo dei device ed un naturale scetticismo riguardo al mondo virtuale. Chi ha già testato esperienze immersive cita principalmente il gioco e la socialità. Sollecitati sul futuro, gli italiani mostrano l’aspettativa che il metaverso porti ad un miglioramento nella vita delle persone per come svolgono le attività online in quasi tutti gli ambiti. In particolare, quando si tratta di esperienze immersive, il 56% si dichiara interessato a frequentare un corso per imparare una nuova abilità. Insomma, un quadro ancora confuso per la maggior parte delle persone, ma con aperture incoraggianti da una buona fetta di popolazione.

Nell’indagine è inserita inoltre una considerazione interessante: gli italiani si dividono in tre categorie di metapersonas. Gli utenti italiani nel metaverso possono essere categorizzati come: “entusiasti conoscitori” (31% del campione), Millennials e Gen X con profilo culturale medio, è la parte della popolazione che dimostra più entusiasmo e conoscenza nei confronti del metaverso e delle realtà immersive. “Neofiti ottimisti” (49%) sono il target che ha la più alta concentrazione di Gen Z, livello culturale medio alto, meno scettici ed impauriti verso le tecnologie immersive. “Scettici intimoriti” (40%) si tratta di un target che si distribuisce su tutte le Generazioni. Hanno conoscenze sotto la media rispetto al metaverso, un livello di emozione molto più basso e un livello molto alto di scetticismo e paura. Rispetto alle attività da sperimentare grazie a queste nuove tecnologie e piattaforme pensano quasi esclusivamente al gaming.

Jasmine MILONE

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