Se il correttore di bozze lo fa un’app…

OpenAI ha presentato di recente il suo GptStore, ossia la sezione di ChatGpt in cui è possibile consultare ed utilizzare versioni personalizzate del programma dedicate a compiti specifici (Gpts). Il primo giornale italiano a pubblicare sin da subito il proprio Gpts è stato il giornale diocesano Avvenire di Calabria.

L’applicazione messa gratuitamente a disposizione è un correttore di bozze che utilizza la metodologia e le convenzioni del settimanale per suggerire correzioni ortografiche e grammaticali. Le regole fornite in fase di addestramento riguardano principalmente l’uso delle minuscole e delle maiuscole, il formato dell’orario, gli accenti, le virgolette caporali e le virgolette alte: si tratta, in tutto, di 23 istruzioni che, abitualmente, i giornalisti osservano nella stesura dell’articolo.

La fase di addestramento del software è stata condivisa anche con gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria. La configurazione definitiva è stata presentata dal direttore di Avvenire di Calabria, don Davide Imeneo, durante la lezione del progetto di giornalismo “Aula G”.

«Il programma non sostituisce l’ultima revisione del correttore di bozze», chiarisce don Imeneo, «lo sguardo della persona umana è indispensabile per correggere definitivamente un articolo ed anche eventuali sviste dell’intelligenza artificiale… che non è infallibile». Già da diverse settimane, nella redazione di Avvenire di Calabria, chi si occupa dell’ultima revisione utilizza il Gpts e poi rilegge attentamente l’output del software. «Il Gpts – conclude il direttore – è stato addestrato in diverse sessioni di machine learning. È stato speso molto tempo per far capire al Gpts come preservare lo stile e il contenuto originale, evitando modifiche non necessarie e preservando la voce dell’autore. Stiamo già valutando diversi utilizzi per automatizzare alcuni processi di pubblicazione sui social network: si tratta, però, di programmi che affiancheranno giornalisti e operatori, alleggerendo la loro operatività, ma senza sostituirli».

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