Stasera cosa abbiamo per cena? Che ne dite di un piatto di batterie?

Ogni anno il Time indice gli Oscar da assegnare alle 200 migliori innovazioni tecnologiche su scala mondiale, piu’ rilevanti per originalità, efficacia, ambizione e impatto.

Tra i premiati del 2023 c’è anche l’Istituto Italiano di Tecnologia, che ha realizzato la prima batteria commestibile e ricaricabile, grazie al lavoro del Printed and Molecular Electronics Laboratory guidato da Mario Caironi.

La ricetta? Semplice: prendiamo un po’ di riboflavina (volgarissima vitamina B2) per l’anodo, ci aggiungiamo della quercitina (ne sono ricchi i capperi!) per il catodo, della cera d’api per costruire una capsula che protegga gli elettrodi, da cui usciranno due contatti in oro alimentare (la fine arte della pasticceria ne fa ultimamente buon uso) e il gioco è fatto. A cottura ultimata, aggiungiamo carbone attivo qb perchè la batteria abbia conducibilità elettrica e mettiamo l’opera in sicurezza attraverso un separatore fatto da alghe nori (quelle che mangiamo al sushi sotto casa il venerdì sera) per evitare cortocircuiti. Il gioco è fatto!

Ma a cosa serve una batteria commestibile? Ovviamente applicazioni immediate possono essere in ambito clinico, per sviluppare sensori che monitorino dall’interno i parametri di salute; ottime anche per verificare il reale stato della sicurezza alimentare nella conservazione degli alimenti. Ultimo, ma non ultimo, i giocattoli; quante volte i nostri piccoli cercano di dimostrare il proprio affetto a bambole e pupazzini cercando di ingerirli? Le batterie sono ovunque e capaci di creare lesioni devastanti per piccoli e adulti. Ecco perchè la batteria in questione funziona a 0,65 V, non è pericolosa se ingerita, anzi, può fornire una corrente sufficiente per far funzionare piccoli dispositivi a bassa potenza.

A pochi mesi dalla pubblicazione dello studio, la prima batteria commestibile e ricaricabile è diventata famosa e un hot topic del settore a livello internazionale, a riprova che i cervelli nostrani andrebbero trattenuti e non messi in fuga.

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