Se la guida autonoma si impara già a scuola

«È notte, al solito. Provi la gioia che adesso andrai a letto, sparirai e in un attimo sarà domani, sarà mattino e ricomincerà l’inaudita scoperta, l’apertura alle cose.» [Cesare Pavese]

In questa breve poesia di Cesare Pavese, vedo nitidamente la vocazione di ogni educatore e della scuola: far “innamorare” i ragazzi della Bellezza, accendere la loro curiosità, far ardere il desiderio di stupirsi… trasformare il gruppo di allievi e maestri in una “bottega” in cui s’impari a sognare, a cercare e creare Bellezza… secondo il proprio unico, originale talento.

L’abitudine alla stupore e al gioco possono favorire quello sguardo incantato di fronte al mondo, alle sue meraviglie, ai suoi misteri, che è tipico delle persone creative… di tutti coloro che, affascinati da ciò che li circonda, desiderano contribuire al suo perfezionamento.

Essendo un ricercatore ed un insegnante di Tecnologia nella scuola primaria, mi sono interrogato più volte sul rapporto tra questa disciplina e l’orizzonte di senso di cui parlavo. Ebbene, oggi, sono profondamente convinto che la Tecnologia sia uno strumento potente per conoscere e plasmare la realtà… per farne la massima espressione dell’umano. Credo sia fondamentale che i ragazzi, studiandola sin dagli anni della formazione di base, prendano consapevolezza della sua dimensione etica.

In particolare, la nascente “era delle macchine”, segnata dallo sviluppo degli algoritmi d’intelligenza artificiale e dalla crescita vertiginosa delle potenze di calcolo, rappresenta una preziosa opportunità di progresso, non disgiunta, tuttavia, da rischi per il bene comune e grandi sfide.

Sul piano educativo, tutto ciò chiama i docenti tutti – non solo gli specialisti! – a promuovere la comprensione dei processi di apprendimento delle macchine, alla luce di una visione chiara della differenza essenziale tra essere umano e téchne e della loro possibile armonia.

A tal proposito, si consideri il caso emblematico dell’auto a guida autonoma connessa, in grado di fare a meno del conducente grazie all’intelligenza artificiale, nonché di scambiare dati e messaggi all’interno della flotta veicolare e persino con le infrastrutture di contesto (impianti semaforici, videocamere, etc.). Il suo fine è migliorare la mobilità delle persone da alcuni fondamentali punti di vista: sicurezza, efficienza e sostenibilità ambientale. Una promettente tecnologia, quindi, che, nondimeno, dovrà superare innumerevoli ostacoli: si pensi, ad esempio, al potenziale conflitto tra l’interesse collettivo ad una sua ampia diffusione (per amplificarne i benefici sociali) e la libertà individuale di trarre gratificazione dalla guida tradizionale di un’automobile.

Ulteriori grandi sfide risiedono nella definizione normativa delle fattispecie di responsabilità per malfunzionamenti e danni, nella scelta di un codice di condotta del veicolo autonomo e, ancora, nella tutela della privacy.

Infine, un altro interessante aspetto riguarda l’auspicabile sintonia tra stile di guida e passeggeri… non semplice da raggiungere, considerato che le scelte umane si basano anche su elementi qualitativi, mentre il mondo dei bit è governato da rigorose logiche quantitative.

Come affrontare, allora, quest’affascinate tema nella scuola di base?

Per gli studenti più piccoli, sono oggi disponibili kit di robotica educativa (Zumi di Robolink), applicazioni per la programmazione (Scratch) e software per lo sviluppo di modelli d’intelligenza artificiale (Teachable Machine), che possono rendere alla portata dei ragazzi il compito di programmare una microcar in modo da farla muovere autonomamente su tappeti tematici, classificando colori/forme e reagendo coerentemente (ad esempio, il semaforo è rosso, il “piccolo robotaxi” si ferma). Dal punto di vista etico, poi, le esperienze di apprendimento proposte dovrebbero far riflettere sul rapporto tra veicolo autonomo e il rispetto della dignità della persona.

 

[continua sul prossimo numero…]

 

Mario CATALANO, Ricercatore, Docente, Editore Scientifico
Researchgate, Linkedin, Facebook, Youtube (Sorpresea64bit)

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