Società digitale, attenzione ai rischi

La Tecnologia non è più uno strumento a nostra disposizione; è il nostro mondo. Nello spazio digitale, micro-comunità si aggregano e disgregano velocemente, rendendo possibile la costruzione di contenuti e la diffusione di notizie, immagini ed opinioni in tempo reale ed in mobilità. L’ambiente sociale si trasforma così sempre più in cyber-sociale; in esso convivono concetti di apertura e interattività, ma anche di individualismo e frammentazione. L’impressione è che le nostre strutture mentali (per lo più lineari) non siano pienamente in grado di coglierne, alla stessa velocità, opportunità e limiti. In questo contesto, nasce e si sviluppa la Società Digitale, la quale richiede nuovi metodi di protezione come prerequisito essenziale per essere una matura cyber-democrazia.

L’ articolo presenta alcune tra le principali tecnologie innovative della Società Digitale e i relativi possibili scenari di (in)sicurezza.

La Stampa 3D consente di creare prodotti strato su strato a partire da file digitali; essa può essere utilizzata per creare o assemblare in maniera poco tracciabile parti di ordigni esplosivi, armi leggere o piccole parti di droni da utilizzare in scenari di guerriglia ibrida urbana o azioni terroristiche. Gli occhiali a realtà aumentata consentono di ricevere suggerimenti sul display ottico per risolvere problemi anche di natura lavorativa; essi possono essere utilizzati per trasmettere azioni di guerriglia urbana o terroristiche in tempo reale (streaming), al fine di essere vissuti e condivisi con le micro-comunità digitali di appartenenza in ogni parte del mondo. I Software di simulazione sono in grado di riprodurre in maniera virtuale le condizioni di un ambiente reale; essi possono anche essere integrati da tecnologia ad apprendimento automatico come l’intelligenza artificiale che è in grado di apprendere alcuni comportamenti all’interno di un sistema per predirne gli sviluppi futuri. Si pensi ad un utilizzo di queste tecnologie per la pianificazione di azioni criminali efficaci. Gli oggetti connessi alla rete, tecnologia Internet of Things (IoT), rappresentano l’estensione del concetto di Internet tradizionale: ne sono un esempio alcuni nuovi elettrodomestici casalinghi o i semafori intelligenti; essi, avendo la possibilità di trasmettere e ricevere dati, possono essere manomessi o danneggiati attraverso attacchi informatici, causando rischi per la salute umana. Si pensi allo scenario di manomissione informatica di un forno di casa con tecnologia IoT che in seguito a surriscaldamento dovesse scoppiare. Il Cloud, tecnologia che consente di archiviare, elaborare o trasferire grandi moli di dati; un attacco informatico ai computer che costituiscono l’infrastruttura del Cloud potrebbe causare la perdita, l’esposizione di dati sensibili o l’eventuale interruzione nel flusso dei dati erogati per il funzionamento dei servizi digitali. Ne osserviamo gli effetti in alcuni recenti casi di cronaca.

Merita infine attenzione il tema della comunicazione attraverso le piattaforme cyber-sociali come ad esempio i Social Network. All’interno dello spazio digitale, anche a causa di un numero potenzialmente illimitato di contenuti, si tendono a consultare poche fonti di notizie, favorendo in parte il concetto di polarizzazione delle opinioni. L’esperienza comunicativa diviene così sempre più personale e soggettiva. Inoltre, nelle piattaforme cyber-sociali è possibile interagire non con altre persone ma con software (robot) programmati per simulare il comportamento umano. Essi possono avere lo scopo di modificare le opinioni, anche politiche, dei membri delle diverse micro-comunità con la possibilità di penetrare a fondo nell’ecosistema cyber-sociale di uno Stato minandone potenzialmente anche la stabilità.

In linea generale esistono diverse contromisure attuabili per proteggere la Società Digitale, ma l’elemento più rilevante rimane probabilmente la conoscenza e la consapevolezza delle collettività rispetto alle nuove tecnologie. Quel fattore umano che sembra essere l’elemento principale di ogni dinamica storica.

Alessandro CARDAZZONE, esperto di sicurezza informatica

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