Nuove tecnologie per la pace nel mondo e la fraternità umana

Con questo Messaggio (si riferisce al Messaggio del Santo Padre Francesco per la 57.ma Giornata Mondiale della Pace), il Santo Padre ci pone dinanzi all’ineludibile urgenza di costruire la Civiltà dell’Amore e della Pace, come già esortava il suo santo predecessore Paolo VI nel lontano 1970. Questo invito iniziale riecheggia sempre più nel Magistero dei Pontefici e dei vari dicasteri.

Il messaggio di Papa Francesco si apre riaffermando l’alta dignità che Dio concede all’uomo, chiamandolo a partecipare al governo dell’universo. Dio ha dotato l’uomo della capacità di trasformare il mondo, come ricorda Francesco citando la Gaudium et Spes. Questa capacità si fa sempre più efficace con il progresso delle scienze e delle tecniche, che accresce il potere di dominio dell’uomo sulla natura e gli permette di costruire sempre più efficacemente la realtà storica.

Da anni Papa Francesco ci avverte che stiamo vivendo un cambiamento d’epoca: l’uomo sta trasformando la realtà storica e naturale in modo radicale. Tuttavia, gli effetti di questa trasformazione non sono univoci: il miglioramento generale delle condizioni di vita dell’umanità, sottolinea infatti il Pontefice, va di pari passo con crescenti destabilizzazioni e disuguaglianze che minano la pacifica convivenza.

Francesco individua nell’Intelligenza Artificiale la tecnologia che più di tutte amplifica la capacità trasformativa del mondo, sottolineandone con precisione impatti positivi e rischi. Siamo dinanzi a un vero e proprio cambiamento ontologico della realtà umana, che richiede lo sviluppo di una filosofia “artificiale”. Dopo aver elencato criticità legate all’Intelligenza Artificiale, il Papa ne prospetta l’uso al servizio dello sviluppo umano integrale.

La certezza che “tutto concorre al bene di chi ama Dio”,[7] ci sprona ad accogliere l’invito del Papa a comprendere il ruolo provvidenziale dell’Intelligenza Artificiale, per metterla al servizio del disegno divino di “ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra”. Insieme alla filosofia “artificiale” siamo chiamati, quindi, a sviluppare la teologia delle tecno-scienze, in modo da poter considerare la realtà nella sua unitotalità, ed agire consapevolmente in armonia con l’opera salvifica di Dio. Infatti, le leggi della realtà naturale sono funzionali alla ricapitolazione in Cristo, così come lo sono quelle che governano la realtà storica, anch’esse volute dal Creatore per la stessa unica finalità. Ma se le scienze naturali producono una conoscenza che conferisce un sempre più grande potere trasformativo, è ancor più necessario studiare le leggi della realtà storica. Altrimenti, come rileva Papa Francesco nel suo Messaggio, si lascia al solo paradigma tecno-scientifico il compito di plasmare la società secondo l’ideologia che anima la sua prassi.

Occorre una metafisica realistico-dinamica che renda conto del funzionamento della realtà storica, fornendo categorie metafisiche realiste che ci permettano di operare nella costruzione della società in armonia con la legge eterna. Lo strumento interpretativo filosofico-teologico realistico-dinamico individua le leve che governano la realtà storica, attraverso le quali possiamo infondere nella società il contenuto della carità sociale e politica, che si esplicita nei cinque principi della Dottrina Sociale della Chiesa.

Non ci resta che accogliere l’invito del Papa a contribuire, ognuno nel suo ambito, a garantire che i progressi nello sviluppo di forme di Intelligenza Artificiale “servano in definitiva alla causa della fraternità umana e della pace nel mondo,” cioè a costruire la Civiltà dell’Amore e della Pace.

Riccardo LUFRANI, o.p., Università LUMSA di Roma

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